Settembre, il cuore greve del mare,
un velo di cenere sull'onda che muore.
Le baracche, spettri sul nulla,
tracciano l'ombra di un addio.
La rete, un sudario teso al vento,
non porta che vuoto, un silenzio di sale.
Ogni remo spezzato, ogni ricordo perduto,
si fonde al pianto di questo cielo spento.
E la luce, un lampo stanco,
non rischiara che rovine,
un'attesa che si è fatta scheletro.
Qui, dove il tempo non ha più voce,
ogni sospiro è un'eco di oblio.
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